La Rai è ancora una volta nella bufera: l’emittente di Stato nel mirino di una nota giornalista per un caso di presunto sessismo
Non c’è pace per la Rai. L’emittente pubblica sta attraversando una fase della sua vita particolarmente difficile e impegnativa: dalle reiterate e accese proteste dei giornalisti delle redazioni dei TG fino agli addii di personaggi di primo piano dell’intrattenimento, la TV di Stato è nel caos.
Uno dei casi più discussi coinvolge senza ombra di dubbio lo scrittore Antonio Scurati al quale sarebbe stato impedito di leggere un suo monologo in occasione dello scorso 25 aprile. A leggere quel testo in diretta ha pensato però la giornalista Serena Bortone, nota al grande pubblico soprattutto per la conduzione del programma “Oggi è un altro giorno“.
La conduttrice romana qualche giorno fa è stata ospite del salotto televisivo di “Verissimo”, il celebre talk show di intrattenimento condotto da Silvia Toffanin sulle reti Mediaset. La Bortone si è sottoposta volentieri alle domande della Toffanin incentrate soprattutto sulla sua carriera.
Si è parlato, ovviamente, del caso Scurati sul quale Serena ha le idee molto chiare: “Era doveroso fare la cosa giusta e non quella sbagliata. Mi sento una orgogliosa dipendente del servizio pubblico – ha sottolineato -. Nella vita si paga un prezzo per tutto, ma l’assenza di libertà sarebbe troppo“.
In quel caso fare la voce giusta era dar voce al monologo di Scurati, che a quanto pare i vertici della Rai avrebbero censurato. La giornalista ha poi rivelato qualche retroscena relativo al passato, soprattutto a quando mosse i suoi primi passi a Saxa Rubra.
Silvia Toffanin le ha infatti chiesto lumi sulle eventuali difficoltà incontrate come donna a lavorare in un ambiente che fino a qualche anno fa era prettamente maschile. La risposta della Bortone, puntale e precisa, non si è fatta attendere.
“Le voci femminili, compresa la mia, facevano fatica ad imporsi. Tutta colpa di un sistema patriarcale. Io ricordo – ha rivelato la conduttrice – che durante le riunioni venivo del tutto ignorata a differenza dei miei colleghi uomini. Al massimo qualcuno riprendeva le mie parole, ma niente di più“.
Nel corso degli anni la Bortone è riuscita a ritagliarsi il suo spazio significativo all’interno della Rai ma ora sembra avvertire un clima non proprio piacevole: “La Rai deve restare pluralista e aperta alle istanze di tutti. Guai se non fosse così“. Come darle torto….