Puoi finalmente risolvere il problema dell’esaurimento applicando questi tre semplici esercizi. Scopri quali sono.
Sono tante le persone affette dalla sindrome da Burn-out, questa è un’insieme di sintomi che derivano da una condizione di stress cronico e persistente, associato al contesto lavorativo.
La sindrome da burn-out è legata alla risposta individuale ad una situazione professionale percepita come logorante dal punto di vista psicofisico. In tale contesto, il soggetto non possiede le risorse e strategie comportamentali o cognitive adeguate a fronteggiare questa sensazione di esaurimento fisico ed emotivo.
Pertanto, l’individuo che ne è soggetto, arriva al punto di “non farcela più” e si sente completamente insoddisfatto e prostrato dalla routine quotidiana.
Tuttavia, una buona soluzione è quella inserita all’interno del libro “Smetto di esaurirmi – Come prevenire il burn-out” di Marlène Schiappa e Cèdric Bruguièere, che prevede un programma di 21 giorni per ritrovare il proprio equilibrio psicofisico. Scopriamo maggiori dettagli nei prossimi paragrafi.
Nel percorso delle tre settimane, previsto nel libro menzionato nel paragrafo precedente, gli autori spiegano cosa fare cosa fare e cosa evitare per poter ritrovare il proprio equilibrio. Di seguito riportiamo le prime due settimane.
Settimana 1 – Agire sulle fonti interne dell’esaurimento iniziando, per esempio, ad ascoltare i propri bisogni, identificandoli e rispondendo ad essi. L’analisi dei bisogni avviene osservando la piramide di Maslow dove sono riportati i bisogni fisiologici. A questi seguono:
il bisogno di sicurezza
il bisogno di appartenenza
il bisogno di stima
il bisogno di auto-realizzazione.
Una volta disegnata la piramide, bisogna quindi identificare i bisogni ai quali non si è dato ascolto e quindi dare loro una risposta domani.
Settimana 2 – Smettere di esaurirsi. In questa seconda settimana vanno prese in considerazione le proprie abilità in ambito professionale e i propri limiti. Si rende quindi necessario, dare ascolto a sè stessi e soprattutto
sapere a cosa si può dire “si” e a cosa “no”. Qui è importante non sentirsi ad esempio in colpa quando si dice un no , perchè quando si vorrebbe dire di “no” e non lo si fa, complichiamo le nostre relazioni con gli altri rendendole, talvolta, anche disastrose.
La terza settimana quella finale del percorso è Smettere di esaurirsi. Questo è il momento in cui bisogna circondarsi di persone positive e trovare la propria vitalità. Non basta, in questa fase, evitare le persone tossiche ma occorre anche curare sé stessi.
Dopo aver rivisto i rapporti con gli altri durante le due settimane precedenti, in questa ultima settimana sarà importante dedicarsi al proprio corpo dandogli i mezzi per combattere lo sfinimento e consolidando le basi salutari e di benessere.